- Giorgia Bergantin
La prima volta #0.
Il progetto editoriale La prima volta esce su https://www.espoarte.net/
Fermarsi alle impressioni provate - provocate da una prima visione di un’opera d’arte inedita.
Mi interessa accogliere il mio primo istinto e tentare di trascriverlo soffocando la necessità di addobbarlo con troppe parole. Pacare le interpretazioni più complesse che si potrebbero generare interrogando ripetutamente l’immagine e l’autore della stessa, a favore di una lettura rapida basata sulla personale pulsione nei confronti della specifica visione.
Qui, veloce non è sinonimo di superficiale ma di «prossimo all’impulso»: accorciando i tempi di riflessione, studio e confronto, emancipo la spontaneità.
Indago la mia capacità di analisi dell’opera provando a limitare il generarsi di commenti iper-ragionati. Tento di aprire l’intenzione “solo” alla prima impressione che mi provoca la visione dell’opera, che dev’essere inedita. La scoperta di un’immagine finora ignota al mio sguardo limita l’accerchiamento di pensieri pregressi e già digeriti:
«Assumere il nulla come punto di partenza, stato di default» (R. Ronchi)
Consapevole dell’ambivalenza della scrittura, madre chiarificatrice e matrigna deviante dell’interpretazione dell’opera d’arte, traduco con il linguaggio verbale l’esperienza emotiva di ciò che vedo.
Osservare l’opera, interrogarla interrogandomi (interrogarmi interrogandola).